mercoledì 11 marzo 2020

SALUTI DALLA ZONA ROSSA (Post di Topic OT messi nei Regni Rinascimentali - Forum del Municipio Alessandrino) 1

Allora signori,
non so se poi chiudono il topic perché non si può aprire una discussione del genere, ma me ne frego.
Vi scrivo dal lavoro e dalla zona rossa. Ovvero la Lombardia. Certo, intendiamoci, se la sono ragionata: hanno dovuto chiudere quella perchè se chiudevano la Val Seriana chiudevi il 40% delle persone che andavano a lavorare a Milano, quindi tanto valeva chiudere battente.
Non tutti gli studi professionali in Lombardia non si fermano, temo... e nonostante la nonna quasi novantenne che chiama a casa per impormi di non andare al lavoro, io sono qui (come il mio campo di pecore: c'è sempre). La mia stoicità non sta nel mio attaccamento al lavoro nonostante Covid19, ma che l'ho fatto NONOSTNTE la paura che ho di lei (provate voi a fermare una nonnina che si occupa di bisnipoti con più grinta della nonna più giovane e meno acciaccata).

La cosa più terrificante non è la malattia. Con quella c'è una tollerante convivenza: ci siamo dimenticati dei casi di meningite, quindi ci dimentichiamo nel quotidiano anche questa.
Dicevo: la cosa più terrificante non è la malattia e non sono neanche gli assalti dei supermercati, ma piuttosto quelli che hanno comprato (chissà a che prezzi) le mascherine e quindi pretendono di passare davanti agli altri o a fare i cafoni. Ma cafoni seri, non il solito paesano che ti fa alzare gli occhi al cielo e tolleri. Parlo di quello che è così disabituato alla civiltà e al rispetto da aver perso del tutto ogni senso di civiltà. Ho sempre detto che noi italiani saremo pure barbari, ma contrariamente a tutti gli altri siamo civilissimi, ma mi hanno dimostrato che sbagliavo.
Non ho mai aspettative molto alte nelle persone, intendiamoci, e se mi sbaglio vuol dire che siamo arrivati al fondo e scaviamo.

La cosa più irritante (oltre a quelli che dicono di aver paura di essere infetti e di contagiare ma che comunque ti si strusciano addosso) invece è un'altra: la volontà di certa gente di fare la sceneggiata se uno vuol riderci su. Non parliamo di deridere, ma di ridere.
Ridere salva la vita.
Non è che se si lanciano battute, vuol dire che non sei preoccupato o non agisci per salvaguardare te e gli altri.
Anzi, di recente ho notato che proprio quelli che paventano i rischi del contagio, sono i primi che vanno nei posti affollati. Deciditi: o ti preoccupi o non fai di tutto per sentirti superiore a chi non vuol smettere di ridere.
Ridere ci salverà la vita: non è che se non ridi sei più profondo, serio e virtuoso.

Che un po' è da dire "per fortuna è successo qui ma non altrove" Perchè in altre zone d'Italia (non me ne vogliano i loro abitanti) non hanno una sanità abbastanza strutturata. Se siamo in criticità noi, loro cosa avrebbero dovuto fare? Anche questo è un lato positivo che fa riflettere: senza ma e senza però.

Non dico di fare pantomime con video con mascherine o facendo battute di dubbio gusto (o sarebbe meglio dire indubbio disgusto): ridere ci salverà la vita, ma non essere ridicoli.

Lo dico a tutti quelli della zona rossa, ma anche quelli che non ci vivono.
Che non andiate al lavoro, che ci andiate, che vi tocchino i bimbi a casa e non sapete come fare, che abbiate qualcuno infetto, che siate voi quelli infetti. Per favore: ridete.

Sarà che è vero: in certi momenti ti ritrovi tuo malgrado a riflettere di cose serie (quelle cose cose che se ne parli normalmente quelli di cui sopra così profondi ti guardano straniti come se fossi pazzo: mi è successo) e quando muoio, voglio morire in una grassa risata, di quella che ti fa venire le lacrime agli occhi.

E ricordiamoci: che a Milano il Covid19 lo ha portato la Germania, come la Sifilide la portò la Francia a Napoli. Le due cose non sono correlate, ma... entrambe le malattie fanno impazzire: la prima prima di prenderla, l'altra dopo che l'hai presa.

Lo so, non sono stata divertente... ma se volete, vi metto sotto tutti i meme più carini che ho ricevuto. 😉

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