La storia di Ser Tor è una storia che ho deciso di scrivere, tempo permettendo, per continuare a sviluppare l'idea che c'era nel Simbolo vuoto. Il protagonista non era Mordred solo per un caso fortuito. Volevo vedere come un cavaliere della tavola rotonda, nella fattispecie un cavaliere coetaneo di Mordred e che con lui è cresciuto, come e se aveva notato la cosa.
Essendo poi vicino a Mordred si dovrebbe vedere come è il rapporto tra lui e gli altri cavalieri, qualcuno che alla fine non ha nulla contro di lui, totalmente estraneo a qualunque intrigo.
Chi ha già letto Simbolo vuoto, saprà quale sarà la scelta di Ser Tor nell'ultima battaglia, anche se non il perché. Nè sa se il cavaliere sia o meno sopravvissuto a quel fratricidio.
Credo sia una specie di storia di formazione, con un giovane ragazzo che vuole divenire cavaliere, lo diventa e scope cosa vuol dire esserlo.
Perché essere cavaliere della tavola rotonda, vuol dire esserlo nel modo più ideale e idealizzato possibile.
Perché ci sono più doveri che diritti e perchè il privilegio è seguire la giustizia.
Perché essere cavaliere della tavola rotonda, vuol dire esserlo nel modo più ideale e idealizzato possibile.
Perché ci sono più doveri che diritti e perchè il privilegio è seguire la giustizia.
Ma c'è davvero giustizia, in fondo?
Ser Tor è il figlio bastardo di re Pellinore. In una delle storie che lo riguardano, quella sui suoi natali, per l'appunto, la madre è stata con questo re prima del matrimonio (quindi qui sembra che non ci sia niente di male, il suo onore di donna è salvo... bah) e che neanche sapeva che il re con cui era stata è il padre del bimbo... il tutto è raccontato con una tale placidità che ricorda enormemente il problema della condizione del consenso femminile nei rapporti, soprattutto se questi rapporti sono voluti da un nobile.
Se non sbaglio, ma dobbiamo andare indietro di anni, ai miei studi nella scuola dell'obbligo, anche i nostri poeti umanisti (era Petrarca?) distinguevano amabilmente nelle loro poesie la donna del volgo da una nobildonna, dove mentre quest'ultima era augusta e di voglie carnali neanche l'ombra perché superiore ai problemi della carne e sanno cos'è il pudore (ci crediamo?), le ragazzette del popolo erano pronte ad aprire le gambe tutte contente, con le guance rosee e tutto il resto. All'epoca, non guardavo molto il problema della condizione della donna, anche perché non ero che una bambina o poco più grande (e gli adolescenti sono stupidi), ma piuttosto il sistema classista che faceva meno intelligente o dotato di meno sentimenti e virtù un contadino rispetto a una famiglia di nobilotti di bassa lega. Crescendo poi ho cominciato a vedere anche quello che oggettivamente era la situazione non solo classista, ma anche sessista.
E anche nella storia delle origini di Ser Tor, dubito fortemente che la nonchalance in cui il padre putativo si preoccupava di essere un cornuto e lei che solo quando Merlino lo dice si preoccupa di parlarne, sia davvero così facile da raccontare; se vuoi essere credibile, le cose sono due:
- O lei ha venduto il suo corpo (vediamo poi per quale motivo, ma c'è solo un motivo per cui una donna lo fa);
- O lei è stata violentata (quindi oltre al danno, la beffa di non essere nemmeno pagata).
Da qui sono nate le origini di Ser Tor che quindi, come figlio bastardo e manco riconosciuto di un Re potente come Pellinore.
Seguendo queste premesse, come si può sviluppare un personaggio simile?
Seguendo queste premesse, come si può sviluppare un personaggio simile?
Col rancore o con l'onore.
Essendo un cavaliere della Tavola Rotonda conosciuto con tanti onori, ma comunque di umili origini, mi piaceva fosse più propenso al ragionamento paritario e non classista.
Capitolo I . Come Tor divenne Cavaliere.
Capitolo II . Come Ser Tor divenne un uomo.
Capitolo III . Come Ser Tor conobbe l'identità di suo padre.
Capitolo IV . Ser Tor e la Regina di Avalon.
Capitolo V . Ser Tor va in guerra
Capitolo V . Ser Tor va in guerra
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gli altri capitoli nei prossimi aggiornamenti